C’è una località, dolcemente incastonata nel bel mezzo della Costiera Amalfitana, dove la bellezza sembra aver trovato la propria ideale collocazione e dove il lento ed inesorabile incedere della storia pare lasciare per ogni epoca traccia tangibile. Questo luogo è Amalfi, meta ogni anno di milioni di turisti provenienti da ogni angolo del mondo. Abitazioni caratteristiche dalle colorazioni tendenti al bianco, insieme alle suggestive vedute ed al fascinoso Duomo contribuiscono, insieme ad altre attrazioni turistiche, a fare di questa città il luogo ideale per tutti quei visitatori i quali, oltre che scoprire tutte le ricchezze di cui si caratterizza, intendono immergersi in una cultura talmente vasta da non essere racchiudibile in frontiere ben definite. Data la serie variegata di siti dei quali poter prendere visione lungo tutta la Costiera Amalfitana, Amalfi potrebbe pertanto rappresentare solo una delle tappe selezionabili. Avendo un solo giorno di tempo per ammirarla, quali sono i luoghi che assolutamente non potrai omettere dalla tabella di marcia? In seguito una breve carrellata a proposito.
Il Duomo
Prima tappa del tour non può che essere costituita dal celeberrimo Duomo, emblema e cuore pulsante della città. Eretto a suffragio del salto patrono del centro campano, il Duomo vede come proprio particolare distintivo più importante il sovrapporsi di elementi artistici ed architettonici frutti di epoche tra loro differenti ma che qui si uniscono componendo un mix equilibrato. A catturare immediatamente il tuo sguardo saranno, prima di tutto, sia il campanile che il portico. Impossibile da trascurare è anche la lunga scalinata che esso sormonta quasi come un maestoso guardiano. La frazione interna del Duomo di Amalfi preserva gelosamente opere dallo stile gotico, barocco e rinascimentale.
Nel duomo è presente anche la cripta dell’Apostolo Sant’Andrea. La Cripta fu costruita verso il 1203 per volontà del cardinale Pietro Capuano, che l’8 maggio del 1208 vi introdusse le spoglie di S. Andrea trasportate da Costantinopoli al ritorno dalla IV Crociata. Il corpo dell’Apostolo fu tumulato al centro della cripta ed intorno alla tomba furono realizzati, nel corso del XVI secolo, il ricco altare, la statua bronzea del santo, scolpita da Michelangelo Naccherino (allievo del Buonarroti) e le sculture marmoree di Pietro Bernini, raffiguranti S. Stefano e S. Lorenzo. Le volte a crociera e le pareti della cripta furono affrescate agli inizi del XVII secolo da artisti napoletani con scene della vita del Cristo. Uno degli affreschi, dipinto da Aniello Falcone verso il 1610, rievoca l’arrivo del corpo di S. Andrea in Cattedrale ed il miracolo del fanciullo che, cadendo dall’alto di un matroneo, resta incolume. Il dipinto costituisce l’unica testimonianza visiva dell’antica chiesa romanico-bizantina. Fin dal 1304, in occasione di alcune festività religiose, nella cripta ha luogo il miracolo della manna, che consiste nella secrezione di un liquido oleoso sulle superfici della tomba di S. Andrea.
La Fontana di Sant’Andrea
A mostrarsi in tutta la sua bellezza, protetta dall’abbraccio vellutato di Piazza del Duomo, è la Fontana di Sant’Andrea o, come più comunemente essa viene soprannominata, Fontana del Popolo. Portata a termine nel 1760, essa era situata fino ai primi anni del Novecento posizionata nel bel mezzo della Piazza che la ospita. Obiettivo di massicci interventi di restauro nel 2017, la Fontana di Sant’Andrea ritrae sulla sua superficie alcune divinità marittime, insieme al santo patrono di Amalfi.
Il Rione Vagliendola
Tappa d’arrivo di un salto tutt’altro che metaforico che va dal sacro verso il profano non potrà che essere il Rione Vagliendola, con i suoi colori e la genuinità della gente che tuttora vive in prima persona l’atmosfera caratteristica di questa parte della città. Meritevole del tuo interesse, una volta arrivato qui, sarà il Museo della Carta, le cui pareti mantengono intatte attrezzi e macchine utilizzate nei secoi scorsi per produrre manualmente la carta. Sfiorare questa parte del tour ti ruberà soltanto una ventina di minuti, tempo necessario per lasciarti ammaliare dal fascino di un’arte, quella cartiera, degna di essere riscoperta e valorizzata.
Il Museo della Carta
Il museo della carta di Amalfi, è un’ex-cartiera trasformata in museo nel 1969. Il museo, situato nella valle dei Mulini ospita i macchinari e le attrezzature, opportunamente restaurati e perfettamente funzionanti, impiegati nell’antica cartiera per realizzare la carta a mano.
La Valle dei Mulini
Tra le riserve naturali più belle di tutta la Campania, Valle dei Mulini si espande a ridosso del corso di un fiumiciattolo, il Canneto. La sua denominazione è da ricondurre alla presenza di mulini che, soprattutto nel secoli scorsi, trapuntavano a macchia di leopardo i Monti Lattari. Vista la ricchezza di acqua, è qui che prima si producevano le farine utilizzate successivamente dai fornai del luogo. Al giorno d’oggi, una sosta nella Valle dei Mulini rappresenta un’occasione utile per immergerti anima e corpo in una natura che qui è sempre stata magnanima.
Il Chiostro del Paradiso
In ultimo, non in ordine di importanza tuttavia, vi è la più celestiale testimonianza di arte arabo-normanna: Chiostro del Paradiso. Nato in principio come cimitero che avrebbe dovuto ospitare i personaggi locali più eminenti, le sue pareti ospitano pregevoli mosaici ed archi che mettono tra loro in contatto colonne dalla conformazione elegantemente minuta.