Nella parte nord della provincia di Caserta, in Campania, quasi ai confini del Lazio, esiste da tempi immemori un piccolo borgo, chiamata Valogno. Questo agglomerato urbano fa parte del comune di Sessa Aurunca da cui dista pochi chilometri e fa parte del Parco Regionale di Roccamonfina – Foce Garigliano.
Il borgo di Valogno era piuttosto abbandonato a sé stesso: non un punto di ristoro per eventuali turisti, non un’attività commerciale appartenente a qualcuno dei circa novanta abitanti, nemmeno un supermercato che evitasse agli abitanti di sconfinare fuori dalla frazione per fare la spesa! Niente di niente.
Potrebbe sembrare la storia di uno dei tanti paesini ormai spopolati della Penisola, caratterizzati da migrazioni forzate da parte di giovani costretti a cercare fortuna altrove per mancanza di prospettive. Invece no, Valogno, per fortuna, è andata contro corrente.
Una storia a lieto fine
La placidità e la consuetudine della vita a Valogno è cambiata quando due persone, Dora e Giovanni, che vivevano a Roma con i propri figli, stanchi del caos della Capitale, hanno deciso di cambiare totalmente vita e di trasferirsi nel piccolo borgo campano, dove Dora possedeva una proprietà di famiglia.
Le prospettive iniziali però, sembravano più cupe di quanto si aspettassero, proprio a causa dello spopolamento del centro. La coppia ha avuto quindi un’intuizione vincente: ridare nuova vita a Valogno. Come? Innanzitutto attraverso la creazione di una associazione culturale; per mezzo di essa, Dora e Giovanni hanno contattato artisti provenienti da tutto il mondo per realizzare un’opera d’arte a cielo aperto attraverso i colori, nell’ambito del progetto “I pensieri del grigio”. Esatto! I colori hanno vinto il buio e il grigio che attanagliavano il piccolo paesello e hanno riportato i turisti in zona, dando nuova linfa vitale a quello che sembrava ormai un luogo fantasma.
Come i colori hanno aiutato la rinascita di Valogno?
Gli artisti chiamati dalla coppia romana hanno realizzato dei murales che accompagnano il visitatore per tutta la visita al borgo.
Il primo murales che si puoi ammirare prima di entrare a Valogno rappresenta una locomotiva in viaggio e una ragazza che lo guarda allontanarsi e altri personaggi dotati di bagagli che aspettano; viene definito murales delle attese e degli arrivi in quanto il tema centrale che lo pervade è quello dell’attesa all’interno di una stazione e dell’arrivo dopo un lungo viaggio in treno: guardandolo si avverte la sensazione che chiunque abbia mai preso un treno conosce.
Una volta entrato in paese, nei pressi della Chiesa di San Michele, la più amata dagli abitanti di Valogno, potrai scorgere l’inconfondibile volto dell’ormai ampiamente nota Frida Kahlo e, sotto di essa, la dicitura Benvenuti a Valogno, borgo d’arte.
Proprio da qui inizia il percorso dei murales: il primo in ordine di distanza è quello dedicato alla spedizione dei Mille di Garibaldi. Segue quello degli sposi, primo della cosiddetta trilogia d’amore; infatti i protagonisti si trovano in altri due murales: uno li raffigura nel momento del fidanzamento, l’altro nel momento successivo al matrimonio, accompagnati dalla prole.
Non mancano temi di carattere sacro accostati a temi profani: vi è infatti un grande e maestoso murale raffigurante una madonna che si affianca ad uno dedicato allo Studio dell’artista, il quale raffigura tavolozze dei colori e pennelli, strumenti tipi degli artisti appunti, che si stagliano su uno sfondo di facciate di case e piante verdeggianti.
Significativi i murales che ti spiegano le tradizioni più tipiche del borgo di Valogno: si tratta della rappresentazione della bottega di Mastu Felice, un falegname del paese, e della raffigurazione della festa di San Michele, caratterizzato da una processione del Santo, scoppiettanti e colorati fuochi d’artificio e da una folla festante di fedeli.
In prossimità di questi due murales vi è il cosiddetto pensatoio , la casa di Dora e Giovanni, all’interno del quale questo meraviglioso progetto è stato pensato, elaborato e messo in atto. Nei pressi vi è il murales dei mazzamaurielli, spiritelli che nella tradizione popolare abitavano le case e si divertivano facendo dei dispetti agli abitanti.
Seguono il murales della trilogia dell’amore menzionato in precedenza che vede gli sposi ormai genitori e quello che rappresenta dei briganti in fuga, quello raffigurante l’albero della vita, quello dedicato alla vendemmia.
Non mancano inoltre i murales dedicati ai più piccoli: è il caso di quello della bambina che coglie le stelle e del gatto sul tetto, nonché quello dal titolo la notte delle favole , che rappresenta dei sogni spinti da un mulino a vento durante la notte.
Un progetto davvero innovativo
Sono circa quaranta i murales che si possono ammirare percorrendo le stradine di Valogno. Ma l’idea di Dora e Giovanni non si è limitata solo a voler rallegrare, con i colori dei murales, le vie del borgo: la coppia, infatti, organizza delle passeggiate in compagnia per turisti, curiosi o appassionati del genere e ha ideato il cosiddetto pranzo condiviso. Dora infatti ha fama di essere un’ottima cuoca e, all’interno del pensatoio, potrai assaggiare gli ottimi prodotti fatti in casa!
Inoltre, grazie ai murales sono state riproposte ai visitatori le tradizioni tipiche del borgo, come quella relativa a San Giuseppe. A Valogno, infatti, vi è una chiesa dedicata al santo le cui campane suonano solo durante il mese di marzo e per soli nove giorni, nel contesto della cosiddetta Novena. Legata alla festa di San Giuseppe è anche la preparazione di pagnottelle di pane, note con il nome di Cuccettelle, che vengono preparate nei giorni precedenti la festa, per poi essere benedette durante la festa e distribuite alle famiglie della comunità il 19 marzo. Contemporaneamente, per le vie di Valogno vengono preparati dei falò destinati a bruciare per tutta la notte; il significato insito in questa tradizione è di tipo apotropaico, perché segna un momento di passaggio, la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Perché visitare Valogno borgo d’arte
Valogno sembra un borgo tratto dalle pagine di un libro di fiabe: i fantastici colori, le immagini rappresentate e le storie raccontate grazie ai murales ne fanno un posto magico e incantato che permette letteralmente di sognare ad occhi aperti.
Visitare questo borgo ti permetterà di vivere una esperienza sensoriale unica! Non saranno solo i tuoi occhi a rimanere estasiati grazie alle immagini e ai magnifici e sgargianti colori, non sarà solo il tuo palato a gioire gustando i prodotti tipici della zona, e non saranno nemmeno solo le tue orecchie a deliziarsi per le dolci melodie che pervadono le piccole viuzze di Valogno. Già con il sentiero che conduce al borgo, infatti, è possibile immergersi in un’esperienza unica. Ti troverai immerso nel verde, totalmente assorbito in un paesaggio di campagna che profuma d’altri tempi.
Una volta giunti in paese poi, si respirerà la commistione di antico e moderno, di tradizione e innovazione. La forza di questo borgo vi pervaderà, vi farà comprendere come si possa rinascere più forti e più beli di prima. Questo museo a cielo aperto merita di essere visitato, rispettosamente, sommessamente, ma anche allegramente, perché ammirando e rimirando i fantastici murales non si potrà non sorridere.
L’esperienza di visitare Valogno è una di quelle cose che va fatta almeno una volta nella vita; dopo aver passeggiato per quelle strade e aver conosciuto gli ideatori del progetto e gli abitanti del luogo non sarai più lo stesso! Avrai vissuto un’esperienza unica, che ti farà venire voglia di tornare a Valogno quanto prima.