Quando si pensa a Paestum, vengono subito in mente i templi greci, le testimonianze archeologiche della Magna Grecia e la straordinaria bellezza storica del luogo. Eppure, accanto a questo patrimonio culturale di inestimabile valore, esiste un tesoro naturale meno conosciuto ma altrettanto prezioso: l’Oasi Dunale di Legambiente a Paestum.
Quest’area, situata lungo la fascia costiera, rappresenta un esempio virtuoso di come la tutela ambientale possa convivere con la fruizione sostenibile del territorio. Le dune, la pineta e la macchia mediterranea offrono uno scenario unico, dove natura e mare si incontrano in perfetto equilibrio. Non si tratta solo di una spiaggia libera o di una pineta attrezzata, ma di un habitat protetto, parte integrante della rete ecologica europea Rete Natura 2000, che salvaguarda gli ecosistemi più fragili e significativi del continente.
In questo articolo esploreremo la storia, le caratteristiche naturali, il valore ecologico e l’esperienza di visita dell’Oasi, con l’obiettivo di mostrare perché questo luogo sia un piccolo paradiso e, al tempo stesso, un laboratorio di sostenibilità per il futuro.
La nascita dell’Oasi Dunale
L’Oasi dunale di Paestum è gestita dal circolo locale di Legambiente Capaccio-Paestum, che da anni porta avanti progetti di valorizzazione e difesa del territorio. L’area si estende per circa 16 ettari, suddivisi in 11 ettari di pineta e 5 di spiaggia e dune sabbiose.
Negli anni Cinquanta, la pineta fu piantata con specie come il pino domestico e il pino d’Aleppo, con l’obiettivo di proteggere le terre retrostanti dall’azione erosiva dei venti salmastri. Con il tempo, l’ambiente si è arricchito spontaneamente di macchia mediterranea: ginepri, lentischi, mirto, fillirea, erica e altre specie tipiche del litorale tirrenico.
Per molto tempo, però, la zona ha sofferto di degrado ambientale e incuria. Solo grazie all’impegno dei volontari e delle associazioni ambientaliste è stato possibile restituirle dignità. Le campagne di pulizia, gli interventi di educazione ambientale e la creazione di infrastrutture leggere, come passerelle in legno e sentieri guidati, hanno trasformato l’area in un’oasi di bellezza e tranquillità.
Natura 2000 e la tutela europea
Uno degli aspetti più importanti che danno valore all’Oasi di Paestum è il suo inserimento nella Rete Natura 2000, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
L’Oasi fa parte del Sito di Interesse Comunitario (SIC) IT8050010 “Fasce litoranee a destra e sinistra del Fiume Sele”, che comprende diverse aree costiere tra le province di Salerno e dintorni. La finalità è quella di garantire la protezione degli habitat naturali più vulnerabili, in particolare le dune sabbiose, gli ecosistemi retrodunali e le zone umide connesse.
Tra le specie vegetali di particolare interesse spicca il giglio di mare (Pancratium maritimum), un fiore bianco protetto che cresce proprio sulle dune e che in estate regala spettacoli di rara bellezza. Le dune stesse, inoltre, svolgono un ruolo ecologico fondamentale: difendono la costa dall’erosione, ospitano specie animali e vegetali specializzate e mantengono l’equilibrio tra mare e terraferma.
Essere parte di Natura 2000 significa che l’Oasi non è solo un bene locale, ma rientra in un grande sistema di tutela che attraversa tutta l’Europa, un patrimonio collettivo che va salvaguardato per le generazioni future.
Un paesaggio tra pineta, dune e mare
Chi visita l’Oasi Dunale di Paestum si trova immerso in un ambiente variegato, che si articola in tre zone principali:
- La pineta
Un bosco costiero fresco e ombroso, popolato da pini d’Aleppo e domestici, ideale per camminate, picnic e momenti di relax. È la porta d’accesso all’Oasi, con sentieri tracciati e passerelle che conducono verso il mare. - La macchia mediterranea
Tra la pineta e la spiaggia si apre un mosaico di arbusti e cespugli che ospitano una straordinaria biodiversità. Questo ambiente è fondamentale come rifugio per piccoli animali, uccelli e insetti impollinatori. - Le dune sabbiose e la spiaggia
Lo spettacolo più affascinante: colline di sabbia modellate dal vento, coperte da vegetazione pioniera come il giglio di mare, che resistono all’azione salmastra e proteggono l’entroterra. La spiaggia, libera e ben tenuta, offre un mare pulito e trasparente, spesso premiato per la qualità delle acque.
Il contrasto tra il verde della pineta, il giallo dorato delle dune e l’azzurro del mare crea un paesaggio unico, che invita a rallentare e vivere un’esperienza a stretto contatto con la natura.
Flora e fauna dell’Oasi
L’Oasi dunale di Paestum ospita una sorprendente varietà di flora e fauna, tipica degli ecosistemi costieri mediterranei. Tra le piante più rappresentative spiccano il giglio di mare (Pancratium maritimum), specie protetta che fiorisce in estate sulle dune sabbiose, e i ginepri, che consolidano la sabbia con le loro radici. Nella pineta dominano i pini domestici e i pini d’Aleppo, introdotti negli anni Cinquanta, accompagnati da un sottobosco ricco di lentisco, mirto, erica e fillirea.
La fauna comprende numerose specie di uccelli, alcuni stanziali e altri migratori che utilizzano la costa come tappa lungo le rotte mediterranee: aironi, garzette, gabbiani e, più raramente, il fratino, piccolo trampoliere simbolo delle spiagge naturali. Tra i rettili si possono incontrare la lucertola campestre e il biacco, mentre insetti come farfalle e coleotteri contribuiscono all’impollinazione e al ciclo vitale della macchia mediterranea. Anche i mammiferi trovano rifugio nella pineta, con ricci, volpi e piccoli roditori. Questa ricchezza biologica rende l’Oasi non solo un luogo di bellezza paesaggistica, ma anche un prezioso serbatoio di biodiversità.
Esperienze per i visitatori
Visitare l’Oasi non significa solo andare al mare. È un’occasione per vivere il territorio in modo autentico e consapevole.
- Passeggiate naturalistiche: i sentieri nella pineta e le passerelle sulle dune permettono di scoprire la flora e la fauna senza arrecare danni all’ambiente.
- Educazione ambientale: Legambiente organizza spesso attività didattiche per scuole e gruppi, con laboratori su biodiversità, riciclo e tutela del mare.
- Relax e balneazione: la spiaggia dell’Oasi è libera, pulita e tranquilla, ideale per famiglie e per chi cerca un mare incontaminato lontano dal caos.
- Tramonti spettacolari: il sole che cala sul mare, incorniciato dalle dune e dai pini, regala scenari indimenticabili, spesso citati dai visitatori come uno dei momenti più magici.
- Volontariato e cittadinanza attiva: chi vuole può unirsi ai volontari nelle giornate di pulizia e manutenzione, diventando parte di una comunità che lavora per il bene comune.
Turismo sostenibile e sviluppo locale
Uno degli obiettivi centrali dell’Oasi è dimostrare che il turismo può essere sostenibile. L’area non ospita grandi stabilimenti né costruzioni invasive: si punta su un modello di fruizione rispettosa, che valorizzi le risorse senza consumarle.
Questo approccio porta benefici anche alla comunità locale: il turismo naturalistico si integra con quello culturale, creando un’offerta variegata che unisce mare, natura e archeologia. Chi visita Paestum per i templi può facilmente scoprire anche l’Oasi, e viceversa. Inoltre, la valorizzazione dell’Oasi rafforza l’immagine del territorio come destinazione attenta all’ambiente, un valore aggiunto sempre più ricercato dai viaggiatori.
Perchè da non perdere
L’Oasi Dunale di Legambiente a Paestum è molto più di un luogo dove fare il bagno o passeggiare all’ombra dei pini. È un laboratorio di sostenibilità, un presidio di biodiversità e un simbolo di come la cittadinanza attiva possa trasformare un’area degradata in un bene comune di valore internazionale.
Inserita nella rete Natura 2000, rappresenta un tassello di un mosaico ecologico che unisce le coste italiane a quelle di tutta Europa. Visitandola, si compie non solo un’esperienza di bellezza, ma anche un gesto di consapevolezza: si sostiene un modello di turismo che rispetta l’ambiente e guarda al futuro.
In un mondo in cui il consumo del territorio è ancora troppo diffuso, l’Oasi dunale di Paestum dimostra che la natura, se tutelata, può diventare una risorsa infinita, capace di generare benessere, cultura e identità.