Monte Cervati da Sanza – La cappella della Madonna della Neve

Il Monte Cervati è il secondo rilievo più alto della Campania: con i suoi 1899 metri di altezza svetta placido all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, e rappresenta una grande attrattiva per gli appassionati della montagna e del trekking in mezzo alla natura. Raggiungerne la vetta è sicuramente una sfida allo stesso tempo stimolante e arrivabile, e se anche tu hai intenzione di intraprendere la scalata, vedrai che la soddisfazione sarà immensa.

Prima di tutto, devi sapere che ci sono tre modi principali per arrivare in cima partendo dal comune di Sanza, in provincia di Salero. Il primo, e anche il più comodo e facile lungo una strada sterrata, ed è anche interamente percorribile in auto: una strada sterrata lunga 17 km ti condurrà fino alla Cappella della Madonna della Neve. Gli altri due, riservai ai più avventurosi, sono l’Alta Via del Cervati e degli Alburni e il Sentiero Storico della Madonna della Neve.

Di seguito, li descriveremo per fornirti le informazioni che ti occorrono per poter scegliere la strada che preferisci.

L’Alta Via del Cervati: un percorso tra i meandri della geologia

L’Alta Via del Cervati si snoda in tutto per 103 km, e può richiedere mediamente 6 giorni per essere percorsa. Il livello di difficoltà è medio, e prevede anche diverse tappe in punti strategici tutti da ammirare.

L’ultima tappa della Via del Cercati è proprio la salita al Cervati e può essere iniziata proprio da Sanza.

È la soluzione ideale per immergerti completamente nelle meraviglie geologiche e botaniche del Parco del Cilento e ritrovare un armonioso contatto con la natura. Il Monte Cervati, infatti, non è rinomato solo per la sua mole poderosa, ma anche per lo stato di preservazione integra e perfetta del suo ricco ecosistema, che fiorisce soprattutto tra i boschi di faggio. Potrai anche osservare il fenomeno del carsismo epigeo, diffuso tra i rilievi campani. Questi termine indica un lungo e lento lavoro di reazione chimica prodotto dall’acqua sulle rocce calcaree, limitato però alla superficie. Il risultato sono i numerosi inghiottitoi e altri solchi nella pietra, tipici appunto di questa zona.

Il percorso inizia dalla località Ponte Inferno, nei pressi del fontanile, parte una stradina bianca che costeggia il fiume Bussento e ti accompagnerà per 1 km a partire dal Vallone dell’Inferno, all’ingresso del quale sarai accolto da boschi di cerri, aceri e carpino. Preparati a rimanere a bocca aperta di fronte alle gole senza fine scavate dal Bussento, alle sue cascate e laghetti e alle gallerie nella roccia calcarea.

Dopo pochi km si raggiunge località Colle del Pero. Qui potrai ammirare il cosiddetto Inghiottitoio di Vallivona (anche detto Affondatore di Vallivona), una vera perla geologica. Si tratta di una ghiotta, posta tra pareti a strapiombo, lunga 300 metri e dalla forma ellittica, che si presenta al visitatore esibendo tutta la sua grandezza.

Proseguendo, le indicazioni portano poi al bivio che indica l’Abete Bianco. Si tratta di un albero secolare, che trasuda tutta l’energia della natura impressa in questa montagna.

La tappa successiva che potrai ammirare è la Nevera, un punto nel quale l’ombra costante prodotta dalle rocce impedisce alla neve di sciogliersi grazie alla luce del sole, dando ai turisti la possibilità di ammirarla tutto l’anno. La Nevera è raggiungibile attraverso uno stretto sentiero che si divincola al di sopra del confine della linea del bosco, in mezzo alla nuda roccia, e lungo tutto il percorso si può godere di una vista davvero mozzafiato. Purtroppo, a causa delle pareti troppo ripide, l’accesso all’inghiottitoio è bloccato, ma la bellezza del paesaggio circostante supplisce abbondantemente.

Salendo ancora il percorso segnato benissimo si giunge sulla strada sterrata percorribile anche in auto e finalmente si giunge alla Cappella della Madonna della Neve, e una scalinata che conduce all’omonima grotta, meta di pellegrinaggio, specialmente nel periodo di Novena (dal 27 luglio al 4 agosto), unici giorni in cui il cancello di ferro viene aperto ai fedeli.

Da qui poi è possibile intraprendere il sentiero verso la vetta del Cervati. Ti troverai in assenza di un sentiero tracciato, e dovrai quindi affidarti all’istinto per trovare la via giusta. In ogni caso, l’ultimo tratto di salita non richiederà più di 30 minuti circa. Non farti ingannare dall’apparente ripidità: seguendo le giuste indicazioni, vedrai che arrivare in cima sarà piuttosto semplice. Un modo è quello di scendere sul pianoro che trovi alla base della chiesa per poi risalire verso sinistra. In alternativa, potrai ricongiungerti al Sentiero Storico della Madonna della Neve, che troverai descritto più avanti.

Il tragitto su strada bianca per bici, quad, moto e auto

Cappella della Madonna della Neve è raggiungibile anche da una strada sterrata fino in cima ed è percorribile in bici, quad, moto e auto. La percorrenza della strada principale, ovviamente, non preclude la presenza di alcune tappe da non perdere. Nel corso della salita, quindi, potrai lasciare la macchina al sicuro mentre ti guardi intorno per goderti le meraviglie naturali del Cervati.

Partendo dal vicino comune di Sanza, dopo 6,5 km la strada si sdoppierà nei pressi della località Colle del Pero dove è possibile raggiungere l’Inghiottitoio di Vallivona descritto in precedenza, poi l’Abete Bianco ed infine la Nevera.

Percorrendo sempre la strada, che fa parte anche del Cammini Silente, si raggiunge il piazzale della Cappella della Madonna della Neve. A questo punto, in macchina non si può proseguire oltre, perciò per raggiungere la vetta è necessario continuare a piedi.

L’Antico Sentiero della Madonna della Neve: il mistico incontro tra fede e natura

Infine, l’ultima possibilità che ti proponiamo è quella dall’Antico Sentiero della Madonna della Neve.

Il percorso inizia a circa 4 km dal centro del comune di Sanza, e parte subito con una salita su un terreno ghiaioso. Il Vallone brullo e nudo, viene gradualmente sostituito dalla fitta vegetazione del bosco, che ti accompagnerà fino a quota 1350. Qui giungerai alla Località di Collata la Gorla e continuerai sul costone della Chiaia Amara.

Il culmine del percorso, ovviamente, posto a 1852 m, è il santuario mariano della Madonna della Neve, protettrice del comune di Sanza collocata nella sua grotta naturale e l’origine del cui culto si perde nella notte dei tempi. Alle sue spalle, la tua vista si estenderà su un meraviglioso prato, comunemente chiamato il Giardino della Madonna.

Nel corso dell’ascesa, potrai bearti dell’esperienza di osservare un ecosistema davvero complesso, che non teme di far sfoggio al visitatore di tutta la sua incredibile varietà. Non solo la vegetazione locale, composta principalmente di boschi di faggi, ontani, aceri e agrifogli, ma anche una fauna molto variegata. Se avrai fortuna, potrai vedere il gatto selvatico, o addirittura il lupo, ma più facilmente rane e salamandre dagli occhiali. Di notevole interesse anche le molte specie di rapaci che hanno eletto il Monte Cervati a loro dimora, inclusi il nibbio reale, il nibbio bruno, il falco pellegrino, il gufo reale, e addirittura l’aquila reale.

Una curiosità sul fiume Bussento

Questo fiume compie un percorso davvero particolare. Nasce sulla pendice meridionale del Cervati, dopodiché, giunto nei pressi del comune di Sanza, si inabissa inghiottito dalla terra, percorrendo il Monte Pannello passandovi sotto. Infine, dopo 5 km, nella località Morigerati, riemerge. Questo tratto di sentiero è quindi accompagnato dal mormorio dell’acqua, vera protagonista della storia geologica di questi luoghi, grazie alla sua incessante opera modellatrice.

Non resta che augurarti una splendida passeggiata.

Qualsiasi sentiero tu scelga di percorrere per raggiungere la cima, non dimenticare di prestare a tutte queste meraviglie l’attenzione che meritano. È vero che la soddisfazione maggiore, e anche la motivazione principale che spinge gli amanti della montagna a intraprendere una scalata, è il raggiungimento della vetta, ma non commettere l’errore di focalizzarti solo sull’obiettivo. Mentre ti avvicini alla cima, dedica il tuo tempo a goderti la montagna, e immergiti nella bellezza di questo monte senza eguali, per viverlo al massimo delle possibilità che ti offre.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Un commento su “Monte Cervati da Sanza – La cappella della Madonna della Neve”