Croce di ferro di Monte San Liberatore

Monte San Liberatore – Vietri sul Mare – Salerno

Il Monte San Liberatore (conosciuto anche come Monte Butornino) si trova sui territori di Cava de’ Tirreni, Vietri sul Mare e Salerno e domina le città offrendo una visione sia del golfo di Salerno che dei territori interni e della costiera amalfitana.

Il monte, alto 466 metri, è meta di appassionati di trekking e offre varie occasioni di svago. Sono diversi i sentieri attrezzati che permettono di raggiungere in poco tempo, partendo dalla valle, la cima del monte con l’eremo dedicato a san Liberatore martire.

Sul monte sorge un’antica chiesetta, documentata già nel 980. Attualmente solo la navata destra della chiesa è utilizzata per la sua funzione originale mentre la navata sinistra è adibita a sala di accoglienza dei pellegrini, un tempo luogo di sepoltura delle monache benedettine.

Percorso trekking

Per godersi al meglio il panorama sul golfo di Salerno e la costiera consigliamo di salire in vetta da Vietri sul Mare.

Proponiamo il percorso con partenza dalla stazione ferroviaria di Vietri sul Mare un percorso ad anello di 7.5km circa.

Passando dal centro si imbocca subito il sentiero verso la cima. Si passa vicino le Ceramiche Solimene e villette per raggiungere subito il sentiero circondato da alberi di corbezzoli (note anche come sorbe pelose) che si affaccia sul porto di Salerno. Arrivati al campo da calcio con alcuni ruderi si prosegue il sentiero verso la cima. Dalla breve ma intensa salita, si raggiunge il belvedere che si affaccia sulla costiera amalfitana su Vietri sul Mare. Proseguendo si giunge alla croce in pietra e al monastero di San Liberatore, altri pochi centinaia di metri e si raggiunge alla vetta con la croce di ferro di 18 metri. Da qui è possibile vedere tutto il territorio dell’entroterra di Cava de’ Tirreni oltre allo stupendo spettacolo sul mare.

Si conclude tornando indietro fino al campo di calcio per poi scendere per il sentiero verso la localitá Molina di Vietri sul Mare.

Un pò di storia

Nel 980 il vescovo di Salerno, Giovanni II, accordò alla monaca Susanna l’utilizzo della chiesa come monastero ed eremo femminile. Il periodo di attività della struttura durò fino al 1300, quando le suore furono trasferite a Salerno. La chiesa fu ampliata più volte nel corso dei secoli e restò attiva fino al 1600. In seguito fu più volte abbandonata o custodita solamente da qualche eremita che si occupava della cura della costruzione e della coltivazione della terra adiacente.

Nel 1943 a seguito dell’sbarco a Salerno e dello sbarco degli Alleati nel golfo di Salerno, gli anglo-americani presero subito possesso del monte mantenendo così una posizione privilegiata per circa due settimane. Sull’altura furono portate le artiglierie per dominare la valle e ricacciare i tedeschi.

Sulla cima, nel 1955, un benefattore, Vincenzo Adinolfi, per devozione, ha eretto una croce in ferro a struttura trapezoidale, alta 18 metri illuminata di notte.

Il 25 febbraio 2008 furono iniziati i lavori di recupero e restauro dell’antico eremo, terminati nel corso del 2009.

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