Inserito nella guida de “I borghi più belli d’Italia 2016. Il fascino dell’Italia nascosta”, Montesarchio, in provincia di Benevento, sorge su una collina dominante e suggestiva. Passeggiando per il borgo, potrete liberare la mente e rivivere una storia medievale, tutta da ammirare e scoprirete una fortificazione che domina il paesaggio.
Montesarchio è l’antica “Caudium” sannita, che ebbe parte nella lotta contro Roma e che partecipò alla nota vicenda delle Forche Caudine, anno 321 a.C..
Il borgo si presenta fortificato e soprattutto caratterizzato da numerose modifiche sia dell’abitato che del Castello che della Torre. L’ultimo importante rifacimento è attribuito all’architetto Francesco di Giorgio Martini nel XV secolo.
Montesarchio fu centro feudale di importanti famiglie: dei D’Angiò, dei Della Leonessa, dei Carafa e dei D’Avalos.
La Torre e il Castello, che potete visitare dal martedì alla domenica, dalle 9.00 alle 14.00, furono trasformati in prigioni di stato da Federico II di Borbone, e tra i prigionieri, potrete anche ammirare la cella che ospitò per dieci anni Carlo Poerio, patriota e politico italiano. Il carcere venne poi chiuso nel 1950.
Tra i vari personaggi che hanno percorso le strade di Montesarchio, spicca fra tutti San Francesco, passato dal borgo per ben due volte, a cui si attribuisce la volontà di edificare l’antico convento francescano che oggi è la sede comunale. Il piccolo borgo è anche meta dei fedeli e a testimonianza della sua storia religiona e il fatto che è attraversata dalla Via Francigena.
La Chiesa e il Convento di San Francesco risalgono al 1339, ristrutturati nel XVIII sec.. La facciata, che vi troverete ad ammirare, è opera del noto Luigi Vanvitelli, presenta tre ingressi, tre navate e la porta centrale in legno riproduce scene della vita di San Francesco.
Camminando per le strette ma ricche di storia di Montesarchio, vi potrete imbattere nella maestosa e simbolica fontana dell’Ercole alexicacos, risalente alla metà dell’800, la quale si erge in Piazza Umberto I.
La statua di Ercole, posta alla sommità di una coppa, ai cui piedi sono distesi quattro leoni, vi rapirà per la sua possanza e maestosità.
I palazzi storici di Montesarchio sorgono proprio in Piazza Umberto I; tra questi avrete la possibilità di visitare Palazzo d’Avalos, arricchita dalla cappella gentilizia, detta Chiesa della Purità (XVII sec.), la quale è impreziosita da importanti opere d’arte; la Chiesa dell’Annunzia, in cui dietro l’altare maggiore è raffigurata l’Annunciazione con San Giovanni Battista, San Severino, San Filippo Neri e San Domenico, la Torre dell’Orologio.
Ai piedi del Castello di Montesarchio, nella parte alta del quartiere Latovere, vi troverete di fronte all’Abbazia di San Nicola, risalente al XII sec. Entrando, sull’altare maggiore, è conservato un meraviglioso dipinto, raffigurante la “Deposizione di Cristo” di Giovanni Bernardo Lama.
Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino
Montesarchio è dominata da una torre, presente anche in epoca romana, e dal castello, di origine longobarda. Il Castello medievale è oggi il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino.
Il museo è dedicato alla storia della Valle Caudina e alle testimonianze archeologiche dei centri più importanti: Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti), Telesia (San Salvatore Telesino). Di particolare interesse sono i numerosi vasi figurati di produzione attica e italiota – soprattutto crateri – rinvenuti in tombe risalenti al V-IV secolo a.C., tra le opere più importanti è lo splendido Cratere di Assteas.
Il cratere del ceramografo Assteas, raffigurante il “Ratto di Europa“ da parte di Zeus trasformato in toro, del IV secolo a.C.. Tale cratere è stato definito “il vaso più bello del mondo“.
La Torre, invece, è il punto di forza delle mura che circondano Montesarchio; in origine aveva la funzione di torre di avvistamento.
Entrambi, sia la Torre che il Castello, facevano parte di un complesso di strutture che proteggevano la valle dall’alto. Le modifiche dei Normanni conferirono loro l’aspetto che ancora oggi potete ammirare.
Storia bizzarra del Cratere di Assteas
Il cratere è stato rinvenuto nei primi anni ’70 del Novecento a Sant’Agata de’ Goti (in provincia di Benevento), città sorta sulle rovine dell’antica Saticula, da un operaio edile, durante dei lavori di scavo per la rete fognaria. Il carpentiere dapprima si appropriò illegalmente del reperto, poi lo portò a casa, fece alcuni autoscatti con una Polaroid a colori e infine lo vendette sul mercato nero per un milione di lire e un maialino.
Il cratere ha poi seguito la filiera di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di reperti storici, venendo depositato in Svizzera in attesa di un acquirente. Da qui, “il ratto di Europa” fu venduto al Getty Museum (Malibù, California). In questa sede fu esposto dal 1981 al 2005.
In seguito a lunghe e complesse indagini dell’Arma dei Carabinieri (Comando Tutela Patrimonio Culturale) è stato possibile riportare il cratere in Italia, grazie alla prova schiacciante di un’istantanea Polaroid ritraente il cratere e l’operaio che lo aveva ritrovato anni addietro.
A partire dal 2007 il vaso è stato esposto in diverse città europee: Roma, Montesarchio, Napoli, Paestum, Parigi, Sant’Agata de’ Goti, Milano.
Attualmente il cratere è in esposizione presso il Museo Archeologico nazionale del Sannio Caudino.
Gastronomia del territorio da non perdere
Tuttavia insieme alla storia potrete godere anche delle eccellenze gastronomiche del territorio, potrete scoprire i vigneti del famoso Aglianico e Falanghina, alcuni dei migliori vini d’Italia entrambi con marchi DOC, prodotti da una delle più importanti cantine italiane. Potrete assaggiare i salumi e il miele delle diverse e numerose aziende agricole presenti sul territorio.
Vari sono i motivi che vi faranno apprezzare Montesarchio. Essi sono caratterizzati da un forte senso di ospitalità, di levatura culturale e di profondo senso di carità e solidarietà che per secoli hanno ornato questo meraviglioso borgo.
A Montesarchio potrete assaggiare famose ricette sannite come i fusilli con la ricotta e la pasta e fagioli con le cotiche.
Vi innamorerete di Montesarchio, apprezzandone la storia e scoprendone i sapori; tuttavia trovandovi davanti alla Torre dell’Orologio, muovendovi su di un lato, vi si mostrerà un’iscrizione latina, che recita: “Viandante fermati un attimo, certamente una volta questo eroe era propizio agli abitanti del posto Ercole alexicacos, ora sia propizio a te Dio onnipotente, prosegui felice se non vuoi fermarti in una terra ospitale, salve”.