Escursionismo: scale di misurazione e valutazioni difficoltà dei sentieri

Coltivare la passione escursionismo, ma con prudenza

L’escursionismo è diventato negli ultimi decenni uno degli hobby più in voga tra gli appassionati della natura, complice l’ascesa di sport e discipline individualistici e talvolta ‘inusuali’, quali ad esempio il trekking, il triathlon, l’orienteering e così via.
Che sia a livello agonistico o meno, però, è necessario conoscere le proprie caratteristiche fisiche e relativi limiti per poter svolgere questa attività in sicurezza e senza mettere in pericolo la propria incolumità fisica.
Se sei un appassionato dell’escursionismo e vuoi capire quali percorsi o sentieri puoi affrontare, sei proprio nel posto giusto: questo articolo infatti è stato pensato per fornirti le varie scale di misurazione per valutare le difficoltà dei vari sentieri disponibili sul suolo italiano, così da aiutarti a capire quali sono consoni al tuo livello di preparazione una volta che ti verranno proposti o li valuterai nella scelta della tua prossima meta.

Quali sono i criteri di misurazione e valutazione

Ovviamente, è molto difficile, se non impossibile, stabilire una valutazione oggettiva su un’esperienza che può variare da persona a persona: a influire sull’escursione possono concorrere le esperienze e i limiti personali, il livello di forma dell’escursionista e, addirittura, le sue sensazioni o reazioni psicologiche.
Il Club Alpino Italiano ha comunque stabilito, nel modo più imparziale e uniforme possibile, una scala a livello nazionale per distinguere i sentieri e gli itinerari in base alla loro difficoltà escursionistica.
I parametri utilizzati sono fondamentalmente quattro, ovvero quelli che non accettano margine di soggettività:

  • il dislivello, ovvero la somma della pendenza in salita e discesa;
  • la distanza planimetrica, ovvero la distanza da un punto all’altro sulla cartina ‘in linea d’aria’, quindi non tenendo conto delle altimetrie (cosa che invece fa il GPS, che quindi indica la distanza in chilometri effettivi);
  • la qualità della segnaletica sul percorso, ovvero la presenza di cartelli che indicano la località, il tempo di percorrenza e il numero registrato del sentiero (anche detto segnavia), come anche le pennellate bianco-rosse lasciate su rocce e alberi lungo il percorso;
  • il tipo di fondo.

Ti consigliamo, poi, di fare delle considerazioni personali, strettamente legate al tuo stato fisico e alla tua percezione della fatica e del percorso.
Fai a te stesso le domande che seguono:

  • Misurando il tempo medio di percorrenza (senza soste quindi), quante saranno e quanto dureranno invece le soste di cui io avrò bisogno?
  • Quale tipo di fondo dovrò affrontare?
  • La segnaletica presente sarà in grado di guidarmi e, soprattutto, sarò io in grado di interpretarla?
  • Quale quota massima posso raggiungere?
  • Ci sono lungo il percorso strutture quali rifugi, bivacchi e passaggi attrezzati? E per quanto riguarda le risorse naturali, sono presenti sul sentiero sorgenti, rifornimenti, nevai, guadi o gallerie? Se presenti, dove si trovano?
  • Qual è la morfologia dell’ambiente in cui il percorso si svolge?
  • Esistono scorciatoie o vie di fuga che garantiscano rientri più veloci o agevoli o degli accessi a centri abitati o strade percorribili?
  • Se in compagnia di altri, siamo tutti in grado di affrontare il percorso davanti a noi?

Provvediamo ora ad elencare quali sono i gradi di difficoltà di escursionismo delineati dal CAI.

Quanti e quali sono i gradi di difficoltà per un’escursionista.

Scala difficoltà sentieri

I gradi di difficoltà dell’escursionismo individuati sono cinque, tra cui gli ultimi due sono i più impegnativi e quelli che richiedono attrezzatura più specializzata: Turistico, Escursionistico, Escursionisti Esperti, Escursionisti Esperti con Attrezzature ed Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiaccio. La classificazione poi si può fare anche partendo dalle difficoltà escursionistiche e da quelle alpinistiche, ma queste ultime sono davvero poco rilevanti nel mondo delle escursioni, quindi procederemo a concentrarci di più sul primo tipo.

Primo livello: Turistico (T)

Il livello T include tutti quegli itinerari organizzati su stradine, mulattiere o comodi sentieri, e che inoltre sono brevi da percorrere, ben visibili e che presentano una segnaletica che risolva ogni problema di orientamento. Anche i dislivelli sono abbordabili: essi non superano i 500 metri; per questo motivo, le escursioni di questo tipo non richiedono chissà quale esperienza o preparazione fisica, costituendo a ragion veduta un’esperienza adatta a tutti coloro che hanno piacere a provare.

Secondo e terzo livello: Escursionistico (E) ed Escursionisti Esperti (EE)

Il livello E si articola su sentieri o addirittura su tracce di passaggio su terreni misti (vecchi pascoli, detriti o pietraie), solitamente segnalati. Per questa motivazione avrai bisogno di avere un senso dell’orientamento un minimo più affinato, oltre ad una buona conoscenza dei territori di montagna, un buon allenamento alla camminata, senza contare calzature e equipaggiamento adeguati.
Il dislivello si attesta a questo grado di difficoltà tra i 500 e i 1000 metri.

Per quanto riguarda invece il livello EE, gli itinerari di questo tipo non sempre sono segnalati e richiedono quindi una buona capacità di muoversi sui diversi territori montagnosi. Si tratta quindi di sentieri o labili tracce di essi che si sviluppano su terreni impervi o scoscesi, lungo pendii ripidi e scivolosi, o anche passanti per ghiaioni o nevai (questi ultimi superabili senza l’utilizzo di attrezzatura da alpinismo).
Per affrontare questo tipo di percorso, avrai bisogno di una buona esperienza in montagna, di un piede alquanto fermo e, soprattutto, di una buona tenuta fisica (dal momento che il dislivello in media supera i 1000 metri). Inoltre, ti occorreranno un buon equipaggiamento e l’attrezzatura adeguata, senza dimenticare un buon senso dell’orientamento.

Essendoci poi dei livelli ‘intermedi’, essi vengono indicati dai simboli ‘+’ e ‘-‘ tra livello E e EE e tra livello E e T.

Quarto e quinto livello: Escursionisti Esperti con Attrezzatura Alpinistica (EEA) ed Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiaccio (EEAG)

Gli escursionisti del livello EEA avranno bisogno, per completare i loro itinerari, di attrezzatura da ferrata (ovvero cordini, imbracature, dissipatori, caschi e così via), poiché questi sentieri possono essere sia attrezzati simil-via ferrata o essere essi stessi delle vere e proprie vie ferrate.
Per questa motivazione, dovrai essere in grado di usare in tutta sicurezza l’equipaggiamento necessario ed essere abituato all’aria e ai terreni tipici dell’alpinismo.

Per il livello EEAG le caratteristiche sono simili, ma questi percorsi richiedono invece l’utilizzo di attrezzature per l’appunto da ghiaccio, quali ramponi, piccozza e corda; inoltre, ti sarà necessario conoscere le relative manovre di messa in sicurezza.

Una piccola parentesi su percorsi in ambiente innevato: Escursionismo in ambiente innevato (EAI)

Un’altra parentesi può essere aperta se si pensa alle condizioni metereologiche che rendono il paesaggio innevato: si tratta in questo caso di EAI, ovvero di Escursionismo in ambiente innevato. In questo caso, i sentieri sono evidenti e riconoscibili e presentano facili vie d’accesso, da fondovalle o in zone boschive non impervie, o ancora su crinali aperti e non esposti. I dislivelli e le difficoltà sono solitamente contenuti, garantendo quindi la sicurezza nella percorribilità. Avrai bisogno, per affrontare questi itinerari, di utilizzare racchette da neve.
Perché abbiamo aperto una parentesi? Perché a differenza degli altri livelli, questo tipo di percorso non costituisce in se e per se un livello di difficoltà, ma in esso i livelli facile, medio difficile sono determinati dal crescente livello di impegno fisico impiegato a seconda della lunghezza del percorso, della tipologia di terreno e dei dislivelli.

Conclusioni generali

Ora che conosci quali sono i livelli di difficoltà e conosci le premesse che devi farti prima di intraprendere un determinato percorso, sei pronto ad equipaggiarti e metterti in cammino. Se sei un escursionista alle prime armi, ti raccomandiamo di iniziare dal primo livello, mentre se hai già qualche altra uscita alle spalle, puoi provare a cimentarti con E o addirittura EE. Ti sconsigliamo invece, a meno che tu non sia sicuro al cento per cento, di intraprendere EEA e EEAG.

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