Nel cuore di Salerno, nascosto tra le vie storiche della città, c’è un luogo dove il tempo si è fermato: il Museo Archeologico Provinciale. Un museo che non solo conserva reperti millenari, ma racconta le origini e l’evoluzione di un territorio ricco di storia. Che tu sia un viaggiatore curioso, un appassionato di archeologia o una famiglia in cerca di una tappa culturale, questo museo è una scoperta imperdibile.
Dove si trova: nel cuore di Salerno, tra storia e architettura
Il Museo Archeologico Provinciale si trova in Via San Benedetto 28, nel pieno centro storico di Salerno, all’interno di un edificio carico di storia: il Complesso di San Benedetto.
L’edificio che ospita il museo è un’antica abbazia benedettina risalente al periodo longobardo, trasformata nei secoli successivi in convento e poi in carcere borbonico. La stratificazione storica è visibile ancora oggi nelle sue strutture architettoniche: archi medievali, chiostri, mura romane inglobate, e resti del campanile abbaziale. Il progetto di allestimento museale, curato negli anni ’60 dall’architetto Ezio De Felice, ha saputo coniugare perfettamente l’antico e il moderno, ricevendo anche un premio nazionale per il miglior intervento architettonico in ambito museale.
Visitare questo museo significa quindi immergersi non solo nella storia esposta nelle vetrine, ma anche in quella custodita dalle mura stesse.
Cosa contiene: un percorso cronologico tra epoche e civiltà
Il museo si sviluppa su tre livelli principali, ognuno dedicato a diverse epoche storiche e aree tematiche.
Il giardino lapidario
La visita inizia all’aperto, nel suggestivo chiostro del giardino lapidario. Qui sono esposti numerosi reperti in pietra provenienti da Salerno e dintorni: iscrizioni latine, basi onorarie, stele funerarie, capitelli e statue romane. Tra queste spiccano:
- una copia romana della Venere con il Delfino,
- una riproduzione dell’Afrodite Cnidia,
- una figura femminile nota come la Grande Ercolanese.
Il giardino è un perfetto esempio di come gli spazi verdi possano dialogare con l’archeologia, offrendo un primo sguardo alla ricchezza storica del museo.
Piano terra: dalla preistoria all’età romana
Proseguendo all’interno, il piano terra offre un ampio panorama dalla preistoria fino all’età romana, con reperti disposti in ordine cronologico:
- Preistoria: utensili in pietra, resti animali e strumenti litici provenienti dalle grotte di Polla e Pertosa, testimoniano la presenza umana già nel Paleolitico e Neolitico.
- Età del bronzo e del ferro: corredi funerari da Sala Consilina, Roscigno e Pontecagnano (IX–VII sec. a.C.), con vasi ad impasto, armi in ferro, gioielli e oggetti d’uso quotidiano.
- Periodo etrusco e orientalizzante: materiali raffinati, ceramiche importate, aryballoi corinzi e oggetti decorativi indicano intensi scambi con le culture greca ed orientale.
- Età classica e romana: ceramiche a vernice nera, vasi greci a figure rosse e nere, strumenti in bronzo, oggetti di uso domestico, lucerne e vetri risalenti al periodo romano imperiale.
L’allestimento accompagna il visitatore attraverso le trasformazioni sociali e culturali del territorio, evidenziando la sua centralità nei traffici del Mediterraneo antico.
Primo piano: il mondo etrusco-sannitico e il capolavoro del museo
Il primo piano è dedicato principalmente all’antica necropoli etrusco-sannitica di Fratte, un quartiere oggi periferico ma un tempo insediamento florido e attivo tra il VI e il III secolo a.C. Qui si trovano:
- tombe a cassa in tufo,
- corredi funerari completi,
- ceramiche d’uso e da banchetto,
- strumenti da lavoro,
- vasellame etrusco e apulo.
Oltre ai reperti, sono presenti installazioni multimediali e pannelli illustrativi che spiegano la vita quotidiana, le abitudini funebri e le rotte commerciali dell’antica Fratte.
In questa sezione si trova anche l’opera più celebre del museo: la Testa bronzea di Apollo.
I reperti simbolici del museo
Tra le centinaia di reperti conservati, alcuni spiccano per la loro unicità, stato di conservazione e valore storico.
La Testa di Apollo
La Testa di Apollo è il vero simbolo del museo. Si tratta di una scultura in bronzo di straordinaria bellezza, alta circa 51 cm, rinvenuta nel 1930 nel mare antistante Salerno, precisamente nel mare antistante la località Velia. Databile tra il I secolo a.C. e il I d.C., è attribuita alla scuola dello scultore Pasiteles.
Il volto del dio, dai tratti idealizzati ma intensi, è considerato uno dei migliori esempi di bronzistica romana di tradizione ellenistica. È probabile che appartenesse a una statua colossale destinata a un santuario marino.
I corredi di Fratte
Le tombe etrusco-sannitiche rinvenute a Fratte offrono una finestra eccezionale sulla vita quotidiana e sulle credenze religiose di popolazioni che abitarono la zona tra il VI e il III secolo a.C. I corredi femminili sono composti da specchi, fibule, gioielli e ceramiche da banchetto; quelli maschili contengono armi, elmi, rasoi e strumenti da scrittura.
Vasi greci e ceramiche orientali
Notevole è la collezione di ceramiche attiche a figure nere e rosse, provenienti da Pontecagnano e Roscigno, segno dell’intensa rete commerciale con la Grecia. Tra i pezzi più importanti:
- crateri da simposio,
- aryballoi corinzi,
- vasi con decorazioni mitologiche.
Questi reperti non solo raccontano gli usi quotidiani, ma testimoniano la ricchezza culturale e artistica dell’antica Campania.
Perché visitarlo?
Ecco alcuni ottimi motivi per inserire questo museo nella tua visita a Salerno:
- Un viaggio nella storia: dalle grotte preistoriche alle statue romane, tutto il passato di Salerno in un solo luogo.
- Reperti rari e preziosi, come la Testa di Apollo, ammirata anche all’estero in mostre internazionali.
- Una location suggestiva, tra chiostri medievali e resti longobardi, perfetta per foto e momenti di pausa.
- Percorsi interattivi e didattici, ideali anche per famiglie e scolaresche.
- Ingresso gratuito o a costo ridottissimo, per vivere la cultura senza spendere troppo.
- A due passi dal centro storico, facilmente raggiungibile a piedi o con mezzi pubblici.
Orari, contatti e come raggiungerlo
Indirizzo:
Museo Archeologico Provinciale di Salerno
Via San Benedetto, 28 – 84122 Salerno
Telefono: +39 089 231135
Email: museibiblioteche@provincia.salerno.it
Sito web ufficiale: cultura.comune.salerno.it
Orari di apertura
- Martedì – Domenica: dalle 9:00 alle 19:30
- Chiuso il lunedì
Gli orari possono variare durante festività o eventi speciali. Si consiglia di verificare sempre sul sito ufficiale prima della visita.
Come arrivare
- A piedi: 10 minuti dalla Cattedrale o dal lungomare di Salerno.
- In autobus: linee urbane con fermata a pochi passi dal museo.
- In treno: dalla stazione FS di Salerno, il museo è raggiungibile in 15 minuti a piedi o con navette locali.
- In auto: presenti parcheggi a pagamento nelle vicinanze. Attenzione alle ZTL nel centro storico.
In conclusione
Il Museo Archeologico Provinciale di Salerno non è solo una tappa culturale, ma un’esperienza completa che unisce arte, storia, architettura e paesaggio. Ogni oggetto racconta una storia. Ogni sala è una finestra sul passato. E ogni visitatore può ritrovarsi, per un attimo, parte di un racconto millenario.
Se sei a Salerno, non perderti questa meraviglia.
Lasciati guidare dalla bellezza antica. Il viaggio comincia da qui.
Fonti
Comune di Salerno. (n.d.). Museo Archeologico Provinciale. Cultura Comune Salerno.
https://cultura.comune.salerno.it/it/luogo/Museo-Archeologico-Provinciale
Ministero della Cultura. (n.d.). Museo Archeologico Provinciale di Salerno. Cultura.gov.it.
https://cultura.gov.it/luogo/museo-archeologico-provinciale-di-salerno
Ministero della Cultura. (n.d.). Museo Archeologico Provinciale nel Complesso Conventuale di San Benedetto. Atlante Architettura Contemporanea.
https://atlantearchitetturacontemporanea.cultura.gov.it/scheda-opera?id=4557
Wikipedia. (n.d.). Museo archeologico provinciale di Salerno. Wikipedia, l’enciclopedia libera.
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_archeologico_provinciale_di_Salerno
Regione Campania. (n.d.). Museo Archeologico Provinciale di Salerno. Cultura Regione Campania.
https://cultura.regione.campania.it/en/web/archeologia/partner?id=465366