Il Fiordo di Crapolla a Torca: Un’Avventura di Trekking sulla Penisola Sorrentina

Il Fiordo di Crapolla è tra le perle nascoste della Costiera Amalfitana. Qui, un’avventura straordinaria attende gli esploratori, si percorre parte del sentiero dell’Alta Via dei Monti Lattari che collega il borgo di Torca, frazione di Massa Lubrense, alla spiaggia di Reccomone ed una scalinata impegnativa ma indimenticabile che porta giù al fiordo.

Questa escursione è perfetta non solo per gli amanti del trekking ma per chiunque desideri scoprire una spiaggia incontaminata che si affaccia su Punta Campanella. L’accesso a questa meraviglia è incredibilmente semplice, il che spiega perché molti turisti provenienti da Positano o Massa Lubrense scelgono di trascorrere un pomeriggio qui.

Basta chiedere a qualsiasi persona del luogo che vi saprà indicare come arrivare a Fiordo di Crapolla.

Cosa vedere al Fiordo di Crapolla: Un Gioiello Nascosto sulla Costiera Amalfitana

Il Fiordo di Crapolla, benché meno noto, si erge come una gemma segreta della Costiera Amalfitana. Questa incantevole insenatura naturale si trova tra spiaggia Reccomone e Punta Taschiero ed è una parte integrante della Riserva Naturale dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Qui, è possibile immergersi in suggestive passeggiate in un ambiente incontaminato che fonde armoniosamente storia e natura.

Breve trekking e quale sentiero seguire

Se desiderate esplorare il Fiordo di Crapolla, l’accesso è sorprendentemente semplice se scegliete di iniziare la vostra avventura dal caratteristico borgo di Torca, situato nella frazione di Massa Lubrense. Ecco come raggiungerlo:

  1. In Auto: Prendete l’uscita autostradale di Castellamare di Stabia e seguite le indicazioni per Sorrento. Una volta superata Positano, seguite le indicazioni per Sant’Agata sui Due Golfi e quindi per la frazione Torca.
  2. In Autobus: Se preferite i mezzi pubblici, potete raggiungere Torca in autobus da Sorrento, Positano, Agerola, Bomerano, Massa Lubrense e La Zagara. Questa zona è ben servita dai mezzi pubblici. Per la Sita Sud bisogna prendere gli autobus 5070 e 5071.
  3. In Treno e Autobus: Potete prendere il treno fino a Sorrento e, da lì, continuare con l’autobus.

Una volta a Torca, parcheggiate la vostra auto nelle vicinanze della Chiesa di San Tommaso Apostolo nella piazza omonima. Da qui, inizierà la vostra passeggiata. Bisogna seguire il sentiero CAI 300, più noto con il nome Alta Via dei Monti Lattari, e la bretella 344 CAI, che conduce dalla chiesa attraverso gli affascinanti vicoli del paese, fino a raggiungere un sentiero sterrato di circa un chilometro che vi condurrà direttamente al Fiordo di Crapolla. Questa parte del percorso è relativamente semplice e agevole. Tuttavia, tenete presente che il ritorno sarà leggermente più impegnativo, poiché sarà in salita.

La mulattiera

La prima parte della camminata riprende il percorso di un’antica mulattiera. Qui è possibile passeggiare tra le caratteristiche piante della macchia mediterranea fino ad arrivare al belvedere naturale La Guardia di fronte all’isolotto di Isca.
In questo tratto la vegetazione costeggia un piccolo fiume, il Rivo Iarito che viene attraversato grazie ad un ponticello che lo sovrasta. Voltandosi, proprio di fronte, ci sono i tre isolotti Li Galli, Vetara e Isca.
Se la giornata è particolarmente serena e limpida è possibile ammirare l’intero Golfo di Salerno e la magia di Positano.

Subito dopo il belvedere La Guardia bisogna lasciare il 300 CAI che segue verso la spiaggia Reccomone ed iniziare la scalinata sulla destra sulla bretella 344 CAI.

La scalinata

Spicca, ora, una scalinata composta da ben 700 gradini che conducono fino al Fiordo di Crapolla.
Ogni 50 gradini c’è una piastrella sul lato destro in ceramica che permette di mantenere la loro numerazione progressiva; mentre si percorre questa scalinata, non si deve dimenticare di guardarsi intorno perché sul lato sinistro si trova la Cappella di San Pietro.

Durante la discesa si scorge sull’altro lato del fiordo l’antica torre saracena Torca, il cui nome è preso dal borgo, ed in alto l’Oasi Monte di Torca.

La cappella di San Pietro

È un piccolo edificio accessibile liberamente che è stato costruito utilizzando le pietre con cui, in passato, era stato edificato il Monastero dei Benedettini Neri (in realtà sembra che si sarebbero susseguiti nel tempo diversi ordini religiosi monastici), chiamato anche Abbazia di San Pietro.

Questo luogo ha una storia millenaria. La prima costruzione eretta in questo luogo era dedicata al Dio Romano Apollo, e da questa antica radice deriva il nome “Crapolla”. Dopo la sua distruzione, un tempio latino sorse sulle sue rovine. Infine, sull’antica struttura, fu costruita l’Abbazia di San Pietro, di cui oggi è possibile ammirare i resti di alcune colonne, basamenti in marmo e affreschi nello spazio esterno adiacente alla cappella.

Dall’altra parte del complesso sorge una torre difensiva, chiamata Torca, costruita per proteggersi dai possibili attacchi dei saraceni, che avevano compiuto incursioni per saccheggiare le ricchezze conservate all’interno degli edifici religiosi.

La cappella è dedicata a San Pietro, poiché la tradizione narra che l’apostolo, mentre viaggiava verso Roma dopo aver lasciato la Palestina, fece tappa proprio a Crapolla. In onore di questo evento, ogni anno il 29 giugno (la festa di San Pietro nella Chiesa Cattolica), i fedeli organizzano un pellegrinaggio che parte da Torca all’alba. Questa processione tocca varie frazioni lungo il percorso, raccogliendo sempre più devoti. Dopo la celebrazione religiosa, i festeggiamenti prendono il via sulla spiaggia con musica, danze e prodotti tipici locali. Queste celebrazioni sacre e profane sono un tributo al Santo che si è dimostrato generoso e benevolo con la popolazione locale nel corso dei secoli.

fonte: Wikipedia

Finalmente l’arrivo a Crapolla

Alla fine del sentiero, una vista mozzafiato si svela dinanzi ai vostri occhi: il Fiordo di Crapolla, un’incantevole fenditura nella roccia che si estende per appena 160 metri all’interno della maestosa scogliera. Questa pittoresca insenatura si apre gradualmente verso una piccola, ma immacolata spiaggia.

Poco prima di raggiungere questa spiaggia incantevole, potrete ammirare i resti di antiche architetture romane. Tra questi, spiccano una villa latina, cisterne utilizzate per la raccolta delle acque piovane, presumibilmente collegate a un vasto acquedotto, e i “monazeni,” rifugi che in passato e oggi i pescatori usano per custodire le loro barche e attrezzature marittime. Questi reperti testimoniano l’importanza degli scambi marittimi che coinvolgevano questa piccola area.

La spiaggia, a differenza di quelle tipiche della zona, è prevalentemente coperta da ciottoli, non sabbia, e rimane, per la maggior parte del giorno, all’ombra, offrendo un rifugio piacevole dal sole cocente. Ecco perché il Fiordo di Crapolla è un luogo unico che combina la bellezza naturale con una storia affascinante.

Le Origini e la Storia di Torca: Un Viaggio nel Tempo

Torca, una pittoresca località che fa parte della città di Massa Lubrense, affonda le sue radici in una storia intrigante che risale al XIV secolo. Tuttavia, ciò che rende Torca ancora più affascinante è il mistero che circonda il suo toponimo.

Un’ipotesi affascinante suggerisce che la marina di Torca, nota anche come il fiordo di Crapolla, potrebbe essere stata sede di un famoso tempio greco dedicato ad Apollo da cui deriverebbe anche il nome al fiordo. Questa teoria, se confermata, getterebbe luce sul nome “Torca”, derivante da “Theorica” Via. Si suppone che le ambasciate provenienti dalla Grecia intraprendessero processioni, chiamate “Theorie“, lungo la “Theorica Via” da Sorrento per omaggiare il tempio. Ciò indicherebbe una connessione profonda tra Torca e il mondo greco.

Torca è senza dubbio un luogo di grande interesse storico. Ancora oggi, sono visibili i resti di antiche ville romane e colonne risalenti all’epoca di Augusto.

Verso l’anno 1100 circa, fu fondata l’Abbazia di San Pietro di straordinaria bellezza e ricchezza sui presunti resti del tempio di Apollo. Questa abbazia era gestita dai frati Benedettini Neri. Tuttavia, con il passare del tempo e a causa delle incursioni dei pirati che rendevano le coste insicure, i pescatori che abitavano la zona furono costretti a spostarsi sulle colline circostanti per garantire una maggiore sicurezza. L’abbazia stessa fu oggetto di ripetuti saccheggi, riducendola in uno stato deplorabile già intorno al 1500.

Un capitolo tragico nella storia di Torca fu il saccheggio del 13 giugno 1558, durante il quale i pirati devastarono gran parte della penisola sorrentina. Si verificarono omicidi, violenze e il rapimento di 103 abitanti di Torca, quasi il 40% della popolazione. In seguito a questa tragedia, fu avviata la costruzione della torre di difesa Torca per la protezione della comunità.

Nel XVII secolo, le tensioni tra Torca e Massa Lubrense, unitamente a questioni legate alle terre demaniali, portarono a richieste di separazione. Il 17 ottobre 1625, Torca ottenne una limitata autonomia. Un altro tentativo di separazione avvenne nel XVIII secolo, e sembra che abbia effettivamente portato a un’autonomia comunale, seppur di breve durata.

Dalla fine del XVIII secolo, con l’avvento dei principi liberali francesi nel 1799, alcune famiglie abbracciarono idee liberali e, frustrate dalla restaurazione borbonica, si unirono alla Carboneria, preparando i moti del 1820 e del 1848.

Con l’unificazione dell’Italia, Torca dovette affrontare una crisi economica e sociale, sostituendo il benessere di un tempo. Iniziò così il fenomeno dell’emigrazione, che perdurò in modo altalenante fino alla metà del XX secolo. La storia di Torca è intrisa di vicende appassionanti, una narrazione di lotte, cambiamenti e resilienza che ha plasmato la comunità nel corso dei secoli.

Consigli utili per organizzare un’escursione al Fiordo di Crapolla

Avventurieri e amanti della natura, ecco un’esperienza imperdibile che vi attende: il Fiordo di Crapolla! Nessun bisogno di essere esperti di trekking, ma preparatevi a un’avventura straordinaria.

Durante questo percorso, non troverete rifugi o ristori lungo la strada, quindi assicuratevi di avere abbondante acqua e evitate le ore più calde del giorno. Affrontate un dislivello di circa 340 metri, con tratti talvolta impegnativi, pertanto, indossate abbigliamento comodo e scarpe adatte. Ma sappiate che la fatica sarà ricompensata con un’esperienza unica!

I fortunati visitatori di queste terre parlano di estrema soddisfazione una volta giunti al fiordo. Qui, vi immergerete completamente nella natura, circondati da piante, colori, profumi e dai maestosi falchi pellegrini che regnano nei cieli azzurri.

E cosa dire dei misteriosi resti archeologici che testimoniano un passato indelebile? C’è ancora un enigma da risolvere: perché i religiosi costruirono i loro edifici sacri in luoghi così selvaggi e difficili da raggiungere? Una teoria suggerisce che fosse un modo per proteggere la loro fede da intrusioni esterne, un po’ come facevano gli eremiti.

Per fortuna, questa area è rigorosamente tutelata per preservare le sue meraviglie storiche, naturali e artistiche, compresi i fondali marini. Quindi, immergetevi nelle acque cristalline e rimarrete affascinati dalla ricchezza della flora e della fauna marina, anche vicino alla riva.

Lasciatevi sedurre dall’avventura e dalla bellezza del Fiordo di Crapolla. È un viaggio che vi cambierà per sempre!

Cosa vedere nelle vicinanze

  • Sant’Agata sui due Golfi (1.8 Km)
  • Baia di Ieranto (8.4 Km)
  • Punta Campanella (7.9 Km)
  • Portiglione (5.5 Km)
  • Massa Lubrense (7.3 Km)
  • Cala di Mitigliano (8.6 Km)

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