Il film del 2010 denominato Basilicata Coast to Coast, diretto da Rocco Papaleo, è ambientato in Italia, più precisamente nella regione Basilicata, in provincia di Potenza. I protagonisti, interpretati da Max Gazzè, Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Gassman e Paolo Briguglia, sono quattro vecchi amici, che decidono di intraprendere un percorso a piedi, per vedere più da vicino le bellezze della natura. Si incammino così partendo dalla città di Maratea per raggiungere poi Scanzano Ionico, ritenuta essere la sede di un prestigioso festival del teatro.
I quattro attraversano lande deserte che riportano alla memoria i scenari western tipici italiani, per invitare i telespettatori a preferire e scegliere i tempi morti, la lentezza ed il contatto con la natura incontaminata.
A questo messaggio ecologista, viene unita la celebrazione del linguaggio più profondo e puro delle parole fornito dalla musica, ritenuta essere in grado di unire attraverso la comunicazione non soltanto le idee ma anche i battiti del cuore.
Il personaggio di Franco Cardillo interpretato dal grande attore e cantante Max Gazzè, è infatti muto ma per lui sono sufficienti le note del suo fidato violoncello per poter raccontare un’anima e un pensiero. La musica riesce nella maggior parte dei casi ad esprimere opinioni e pensieri sono dover per forza di cose parlare.
Il film può essere visto come una rivendicazione all’anima della vera Basilicata, liberata dalla Mafia, che non desidera altro che restare in sordina insieme al suo popolo e alle sue donne.
Questa terra non deve essere così identificata solamente, come spesso accade con gli altri film, per i ricordi e i vecchi avvenimenti del passato ma come non-luogo, ovvero un concetto ideale che si lega all’esistenza di Dio. E’ proprio così che il regista ha voluto infatti identificare il suo Basilicata Coast to Coast per poter dare finalmente una veste nuova a questa straordinaria regione, ancora oggi troppo fortemente legata agli episodi degli anni trascorsi.
Nello scenario sono chiaramente presenti le aspirazioni legati alle regioni del Sud, dove il talento artistico fa spesso fatica a trovare dei reali sbocci ma non per questo gli interessati osano smettere di sognare.
Il film cerca così di mettere al centro le malinconie ed i sentimenti di ognuno dei quattro protagonisti, che insieme riescono a ridere e a divertirsi ma sempre con grande garbo e senza alcuna volgarità.
L’unico difetto che è possibile affibbiare a Basilicata Coast to Coast è l’incapacità alla fine della storia narrata di avere una conclusione, deludendo in questo mondo le aspettative dei telespettatori che si aspettavano di vedere importanti imprese compiute dai quattro amici.
Tale mancanza è probabilmente frutto della libera scelta del regista di voler trasmettere, nel modo migliore possibile, semplicemente la voglia e l’idea di normalità, alla quale oggi non si viene tanto spesso abituati.
Il film alla fine permette di far riflettere sulle cose veramente importanti dalla vita, che sono spesso quelle più semplici come la musica e la natura.