L’area archeologica di Paestum, fondata dai Greci intorno al VII sec. a.C. con il nome di Poseidonia, rappresenta una delle più interessanti d’Italia, conservando degli edifici antichi in ottimo stato di conservazione.
Le sue antiche mura cingono ancora oggi quello che resta di una civiltà straordinaria. Rinforzate dai romani, formano un anello di 5 km spesse circa 5 metri e fatte di travertino.
Indubbiamente il fiore all’occhiello dell’area archeologica di Paestum è composta dalla triade di templi:
Tempio di Cerere – Athena (VI sec. a.C.), seppur di modeste dimensioni, è il più piccolo dei tre templi, risulta di grande fascino e straordinaria fattura. In epoca medievale fu trasformato in chiesa e custodisce, addossate al muro esterno, tre tombe cristiane.
Tempio di Poseidon – Nettuno (V sec. a.C), Il più imponente e magnificamente conservato fu realizzato nel 460 a.C. con un doppio ordine di colonne che gli donano grande eleganza. Qualcuno lo ha paragonato al Tempio di Zeus ad Olimpia, ma con la differenza che questo, dopo più di 2.400 anni, è ancora perfettamente conservato.
Tempio di Hera (VI sec. a.C.), conosciuto anche con il nome di Basilica, è il più antico dei tre e rappresenta uno dei più grandi templi greci costruiti in pietra. Le dimensioni sono di 26 metri di larghezza e 55 di lunghezza e l’architettura è di chiaro stile dorico.
Intorno ai templi e al mercato si estendevano i quartieri abitativi. I resti di case, terme e botteghe che si possono vedere oggi sul sito risalgono in gran parte all’età imperiale (I-V sec. d.C.). Al di fuori della cinta muraria sono state ritrovate diverse necropoli e tra queste una merita una citazione particolare visto che si tratta di una delle più grandi del mondo antico: la Necropoli del Gaudo. Vi sono una trentina di tombe che restituirono materiale funerario, tra cui corredi funebri, armi ed altri oggetti conservati al Museo Archeologico Nazionale di Paestum.
Una visita agli scavi non può prescindere da una visita al Museo Archeologico Nazionale di Paestum (all’interno del parco archeologico), dove poter apprezzare un’importante collezione di antichi oggetti greci ritrovati in tutta l’Italia meridionale. Di straordinario interesse sono le lastre tombali dipinte, tra cui la più celebre è la Tomba del Tuffatore del 480 a.C., a cui si aggiunge il ciclo delle tombe dipinte di epoca lucana. Una nuova sezione del Museo accoglie reperti risalenti all’epoca romana.
Storia di Paestum
La città fu fondata 6 secoli prima di Cristo da coloni Greci provenienti da Sibari e venne chiamata Poseidonia in onore del Dio del mare. Nel V secolo a.C. i Lucani riuscirono ad impossessarsi della città e le cambiarono il nome in Paistom, mentre nel 273 a.C. divenne una colonia romana ed il nome che le fu attribuito fu quello con la quale la conosciamo anche noi ai giorni nostri “Paestum”.
Con il passare degli anni la città fu sottoposta ad un continuo ed inesorabile declino e durante il periodo del Medioevo il sito fu abbandonato totalmente e gli abitanti si stabilirono in quella che poi divenne Capaccio. Dopo secoli di oblio Paestum fu riscoperta più o meno in contemporanea con il rinvenimento degli scavi di Pompei ed Ercolano, nel XVIII secolo. Fin da subito si capì l’importanza di quegli scavi che entrarono a far parte del Grand Tour, un programma di viaggi di formazione artistica molto in voga in quel periodo.
Come arrivare a Paestum
In Auto: autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscire a Battipaglia o l’uscita di Eboli se si arriva da Sud,e imboccare la statale 18 e poi prendere l’uscita Paestum. Da Salerno, prendere la strada provinciale SP175 a sud lungo la costa.
In Treno: Salerno e Battipaglia sono le fermate principali sulla linea Napoli-Reggio Calabria dove fanno scalo numerosi treni locali che proseguono per le stazioni ferroviarie di Capaccio e Paestum (distanza da Salerno km 40).
Notizie utili su Paestum
Indirizzo: via Magna Graecia, 917 84047 Capaccio (SA)
Orari: Il sito archeologico è aperto tutti i giorni dalle 9 ad un’ora prima del tramonto; la biglietteria chiude due ore prima.
Sito web ufficiale: http://www.museopaestum.beniculturali.it
Il periodo migliore per visitare questa zona è la primavera, quando le giornate sono lunghe, tiepide e non eccessivamente calde; comunque anche l’autunno e l’inverno possono regalare grande fascino a questi antichi edifici. Il terreno è un po’ accidentato per cui si consiglia di indossare scarpe comode.
Un commento su “Paestum: il passato da scoprire”